Ci sono
tre differenze basilari tra le reazioni degli ottimisti e dei pessimisti:
1) Gli ottimisti vedono una sconfitta come
temporanea (una cosa limitata nel tempo e che non ha nessun reale impatto sul futuro), mentre i pessimisti la considerano permanente (come parte della vita e del destino).
2) L'ottimista vede le difficoltà come
specifiche, il pessimista le considera "pervasive" (cioè coinvolgono tutta la sua vita, secondo il prof. Martin
Seligman). Anche quando le cose vanno male, l'ottimista pensa che sia solo "
un incidente isolato" (che non c'entra niente con tutte le altre cose che vanno bene nella sua vita).
3) Gli ottimisti vedono gli eventi come "
esterni" (provocati da cause provenienti dall'esterno), mentre i pessimisti interpretano gli eventi ("
stile esplicativo") come "
personali".
L'ottimista tende a considerare la sconfitta derivante da fattori esterni sui quali egli ha poco controllo (e quindi non si colpevolizza).
Ricapitolando, è più conveniente guardare alle inevitabili battute d'arresto come a situazioni
temporanee, specifiche ed esterne: semplicemente rifiuta di considerare le cose permanenti, pervasive o indicative di una personale incompetenza (o incapacità).
Decidi di PENSARE COME UN OTTIMISTA, non importa quello che accade. Se non riesci a controllare gli eventi, puoi sempre
controllare IL MODO IN CUI REAGISCI alle situazioni.
Esercizi d'azioneEcco tre azioni che puoi compiere subito per METTERE IN PRATICA queste idee.
1) Ricordati continuamente che
le sconfitte sono solo temporanee, presto apparterranno al passato e niente è così serio come credi.
2) Guarda ciascun problema come un
fatto specifico, non connesso ad altri eventi e non indicativo di uno schema di qualunque tipo. Affrontalo e vai avanti con la tua vita.
3) Riconosci che, quando le cose vanno male, di solito ciò è causato da vari
fattori esterni: di' a te stesso "ciò che non può essere curato deve essere sopportato", e poi torna a occuparti della realizzazione dei tuoi obiettivi.
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